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giovedì 16 maggio 2013

PRODIGI E MERAVIGLIE DELLA SANTISSIMA EUCARESTIA...

Prodigio S. Curato d'Ars...

Due professori miscredenti dell' Università di Lione vollero andare ad Ars per schernire il loro curato. Entrarono nella piccola chiesa mentre il santo stava celebrando messa. Si misero in una posizione tale da poter osservare tutti i suoi movimenti. Quando giunse all'elevazione dell' Ostia, uno di essi, vedendo tutta la folla prostrarsi, pensò tra se: «Come mai uomini intelligenti possono riconoscere il loro Dio in un pezzo di pane?» Il santo Curato, al momento della Comunione, voltandosi verso i fedeli, fissò il professore come se leggesse nella sua anima quei pensieri di incredulità. Fatta la genuflessione, prese tra le dita l'Ostia e la sollevò sopra la pisside, dicendo le parole liturgiche: «Ecco l'Agnello di Dio!» L'Ostia sfugge dalle sue mani e va a posarsi sulla lingua della prima persona inginocchiata presso la balaustra. Il Santo fissò di nuovo l' incredulo, come per dirgli: «Un semplice pezzo di pane può fare questo?». Il professore si sentì sconcertato e commosso. S'inginocchiò e adorò, poi corse dal Curato per confessarsi. Più tardi si consacrò sacerdote dell'ordine domenicano.
 
 
IL BEATO ALANO DELLA RUPE VEDE GESU’ CELEBRARE LA MESSA

Accadde al Novello Sposo di Maria (il Beato Alano), di trovarsi, per il peccato di accidia, a tralasciare sempre più spesso la Celebrazione del Divin Sacrificio, a motivo di fantasie fugaci e di scrupoli ingannatori. Infine, una grave malattia lo costrinse a letto, e iniziò a trascurare la celebrazione della Messa. Nella Festa di San Giovanni Battista, la sua anima entrò in estasi, e gli sembrava di vedere dall’alto il proprio corpo come se giacesse senza vita. E vide Gesù, rivestito di abiti pontificali, che procedeva verso l’Altare, insieme ad altri ministri; lo accompagnava una innumerevole Schiera di Santi, che gli si mise intorno. Gesù iniziò la celebrazione della Messa, e al momento della Comunione, si udì una voce che gridava: “Le cose Sante ai Santi! Preparate la Via del Signore”. E chiamò per nome quel pellegrino (il Beato Alano), perchè si presentasse alla Comunione. Spaventato, egli disse che non poteva accostarsi alla Comunione, perché non aveva purificato l’anima con la confessione. Ed ecco avvicinarsi a lui il Santo Precursore del Signore, il Battista, che gli disse: “Fai presto, ecco il Confessore, il Beatissimo Pietro, Principe degli Apostoli”. Egli allora si inginocchiò penitente davanti a lui, e quella confessione gli diede una consolazione immensa, quanta mai ne ebbe in tutta la sua vita. Poi egli si inginocchiò davanti all’Altare per gustare il Divinissimo Sacramento, e Gesù lo rimproverò: “O servo pigro e negligente, tu hai ricevuto da Me l’immensa Potestà di compiere i Sacri Misteri, mediante la Santa Mia Madre, che ti assiste. Perché hai nascosto questa Potestà in un fazzoletto?”. Poi, Gesù porse a lui, che tremava e gioiva insieme, la Santissima Comunione. E, subito, sentì Gesù dimorare in lui, e quel colloquio interiore gli dava un’indicibile dolcezza. Gesù gli rimproverò la grandissima negligenza del non celebrare spesso le Messe. Gesù gli disse che un Sacerdote non deve rinviare la Messa né per aridità, né per tentazioni. I demoni, infatti, incutono timore nella propria indegnità, e, ingannando, ritardano l’Opera della Redenzione, ovvero la salvezza delle anime. Allora egli domandò a Gesù: “O Sposo dolcissimo delle anime, perché allora i Dottori e le Leggi dicono di non accostarsi alla Sacra Comunione in questi stati d’animo?” E il Signore Gesù: “Essi lo dicono per maggior zelo. Ma l’Amore di Dio discaccia ogni timore”. Perciò celebrate la Messa, Fratelli, senza attendere di essere degni, puri, giusti (nemmeno gli Angeli, infatti, sarebbero trovati degni di un così grande Ufficio). Celebrate appunto perchè vi sentite indegni, malati e deboli: cosicchè riceviate la benedizione, guarite dai mali e diventiate forti nell’anima.

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